ROB (Senza Numero)
2008-11-21 13:47:24 UTC
di Matteo Boscarol su IL MANIFESTO del 14/11/2008
Era il 1978 quando il cartone animato Ufo Robot Grendizer, conosciuto da noi
come Goldrake, arrivò sui teleschermi italiani. Sebbene alcuni anime
giapponesi fossero già stati trasmessi nel nostro paese, il suo impatto
visuale fu enorme, tanto da segnare un avvenimento mediatico che adesso,
trent'anni dopo, può essere preso come un punto di svolta negli studi su
questo fenomeno.
Un punto di svolta che apre numerose piste di esplorazione, come evidenzia
il corposo saggio di Marco Pellitteri Il Drago e la Saetta. Sociologo ed
esperto conoscitore dei flussi mediatici, l'autore analizza l'iter e la
ricezione di anime e manga in Italia e in Europa, all'interno di un progetto
che ha coinvolto vari studiosi impegnati nella ricerca su questi temi,
dall'italiano Cristiano Martorella, al francese Jean-Marie Bouissou, al
giapponese Kiyomitsu Yui che apre il volume con la sua introduzione.
Nodo centrale del libro è il processo di espansione di una certa cultura
audiovisiva giapponese in Europa, quella veicolata dai fumetti (manga) e
dall'animazione (anime), prima in televisione e al cinema, poi nei
videogiochi e infine con l'afflusso dei relativi gadget. Pellitteri fornisce
un'ampia cartografia del modo in cui questa novità è stata accolta,
rielaborata e fruita in Italia e in altri paesi (Francia, Spagna, Germania).
L'innesto di questa «mitologia altra» è avvenuto in due fasi, la prima dal
'75 al '95 e la seconda dal '95 a oggi, rese con due immagini metaforiche,
il Drago (Goldrake) e la Saetta (Pokemon), che danno il titolo al libro. Se
nella prima fase il Giappone si presentava come un misto di Oriente e di
(predominante) Occidente, nella seconda ha gradualmente acquisito maggiore
sicurezza sul piano commerciale, dando di sé un'immagine più palesemente
orientaleggiante. In una terza fase, secondo l'autore attualmente in corso,
il Giappone ha infine cominciato a esportare il proprio «marchio» culturale
in modo più istituzionale, mediante azioni «propagandistiche» del suo
Ministero degli Esteri.
Interessante, nella parte finale del libro, l'analisi dei fenomeni sorti in
Italia sulla scia di questa «invasione» nipponica, dal cosplay, la pratica
di indossare costumi di personaggi di anime/manga, alle cover-band, gruppi
che riprendono le sigle dei cartoni animati eseguendole in giro per tutta
l'Italia. Una passione, questa, che ha perfino fatto nascere la prima radio
a tema, www.radioanimati.it. Completa il volume un'ampia bibliografia,
strumento utilissimo per chi si dedichi agli studi in questo settore ancora
da esplorare in tutte le sue valenze. A tale proposito, Pellitteri ricorda
l'episodio dell'interpellanza parlamentare su Goldrake alla fine degli anni
'70, indicativo del timore verso gli anime dimostrato allora da certa
sinistra. A trent'anni di distanza, appare evidente come una riflessione
seria sulla realtà non si possa esimere dall'affrontare il pop, anche quello
nipponico, parte integrante del patrimonio «mitologico» moderno.
MARCO PELLITTERI, IL DRAGO E LA SAETTA, ED. TUNUÉ, PP. 630, EURO 28
Era il 1978 quando il cartone animato Ufo Robot Grendizer, conosciuto da noi
come Goldrake, arrivò sui teleschermi italiani. Sebbene alcuni anime
giapponesi fossero già stati trasmessi nel nostro paese, il suo impatto
visuale fu enorme, tanto da segnare un avvenimento mediatico che adesso,
trent'anni dopo, può essere preso come un punto di svolta negli studi su
questo fenomeno.
Un punto di svolta che apre numerose piste di esplorazione, come evidenzia
il corposo saggio di Marco Pellitteri Il Drago e la Saetta. Sociologo ed
esperto conoscitore dei flussi mediatici, l'autore analizza l'iter e la
ricezione di anime e manga in Italia e in Europa, all'interno di un progetto
che ha coinvolto vari studiosi impegnati nella ricerca su questi temi,
dall'italiano Cristiano Martorella, al francese Jean-Marie Bouissou, al
giapponese Kiyomitsu Yui che apre il volume con la sua introduzione.
Nodo centrale del libro è il processo di espansione di una certa cultura
audiovisiva giapponese in Europa, quella veicolata dai fumetti (manga) e
dall'animazione (anime), prima in televisione e al cinema, poi nei
videogiochi e infine con l'afflusso dei relativi gadget. Pellitteri fornisce
un'ampia cartografia del modo in cui questa novità è stata accolta,
rielaborata e fruita in Italia e in altri paesi (Francia, Spagna, Germania).
L'innesto di questa «mitologia altra» è avvenuto in due fasi, la prima dal
'75 al '95 e la seconda dal '95 a oggi, rese con due immagini metaforiche,
il Drago (Goldrake) e la Saetta (Pokemon), che danno il titolo al libro. Se
nella prima fase il Giappone si presentava come un misto di Oriente e di
(predominante) Occidente, nella seconda ha gradualmente acquisito maggiore
sicurezza sul piano commerciale, dando di sé un'immagine più palesemente
orientaleggiante. In una terza fase, secondo l'autore attualmente in corso,
il Giappone ha infine cominciato a esportare il proprio «marchio» culturale
in modo più istituzionale, mediante azioni «propagandistiche» del suo
Ministero degli Esteri.
Interessante, nella parte finale del libro, l'analisi dei fenomeni sorti in
Italia sulla scia di questa «invasione» nipponica, dal cosplay, la pratica
di indossare costumi di personaggi di anime/manga, alle cover-band, gruppi
che riprendono le sigle dei cartoni animati eseguendole in giro per tutta
l'Italia. Una passione, questa, che ha perfino fatto nascere la prima radio
a tema, www.radioanimati.it. Completa il volume un'ampia bibliografia,
strumento utilissimo per chi si dedichi agli studi in questo settore ancora
da esplorare in tutte le sue valenze. A tale proposito, Pellitteri ricorda
l'episodio dell'interpellanza parlamentare su Goldrake alla fine degli anni
'70, indicativo del timore verso gli anime dimostrato allora da certa
sinistra. A trent'anni di distanza, appare evidente come una riflessione
seria sulla realtà non si possa esimere dall'affrontare il pop, anche quello
nipponico, parte integrante del patrimonio «mitologico» moderno.
MARCO PELLITTERI, IL DRAGO E LA SAETTA, ED. TUNUÉ, PP. 630, EURO 28