Discussione:
Dove il mare e' rosso
(troppo vecchio per rispondere)
Rob (Senza Numero)
2009-09-29 18:16:24 UTC
Permalink
di Pio d'Emilia - su L'eEspresso (orrore un altro giornale comunista....)
del 29/09/2009

Ogni anno a Taiji, una delle più protette e nascoste insenature
dell'arcipelago giapponese, vengono massacrati, lontano da occhi indiscreti,
migliaia di delfini. Una mattanza che alimenta un ricchissimo business. Ma
un documentario, 'The Cove', ne ha filmato l'orrore. E ha sconvolto i
giapponesi

Cacciatori di delfini
Avete mai visto un delfino suicidarsi? Io sì. È arrivato ferito, dietro di
sé lasciava una scia di sangue. Ha cominciato a scagliarsi contro gli
scogli. Una scena orribile. Alla fine non è più riemerso. Penso gli avessero
appena ucciso la mamma. Era disperato, urlava, urlava. Poi il silenzio. E la
gente, intorno, che rideva. Di lui, e di noi che piangevamo. Sono ancora
sconvolta. L'acqua era tutta rossa. Sono dei barbari assassini.

Audrey ha 24 anni, viene dalla California. È qui con un gruppo di amici
surfisti e ambientalisti: Surf with cetaceans. Non sono venuti per cavalcare
le onde locali. Ma per protestare, denunciare e in qualche modo impedire il
massacro dei delfini. Ormai è un tam tam internazionale, vengono da tutto il
mondo, tra lo stupore e l'imbarazzo della popolazione locale, che non
comprende tutto questo trambusto per i 'bacarozzi d'acqua' (come vengono
talvolta chiamati i delfini), per testimoniare l'orrore di un massacro che
va avanti da oltre 400 anni, e che vede ogni stagione la mattanza, consumata
in gran segreto, di decine di migliaia di delfini nelle più nascoste e
protette insenature dell'arcipelago giapponese.

Taiji è una di queste. A poche centinaia di metri dal museo della Balena,
dove è ricostruita l'epopea delle baleniere e di un'attività di cui i
giapponesi mostrano vanto e nostalgia, e del delfinario, dove centinaia di
famigliole assistono ogni giorno alle esibizioni dei 'Flipper' locali, c'è
una piccola insenatura senza nome che gli stranieri hanno soprannominato
Cala Rossa. Qui, ogni anno, tra settembre e marzo vengono massacrati almeno
3 mila delfini, il cui sangue colora di rosso intenso l'acqua. Una feroce e
assurda mattanza che per la prima volta è stata documentata, utilizzando
telecamere mimetizzate tra le rocce, oppure a bordo di elicotterini
telecomandati, da un gruppo di ambientalisti guidati da Rick O'Barry, il
leggendario addestratore di Flipper che, dopo essere stato ripetutamente
arrestato in varie parti del mondo per la sua attività in difesa dei
delfini, è riuscito a farsi finanziare l'impresa (si parla di 5 milioni di
dollari) da John Clark, il miliardario inventore di Netscape.

Il documentario, 'The Cove' ('La caletta'), che ha già ottenuto importanti
riconoscimenti in alcuni Festival (Sundance, Toronto) e che verrà proiettato
al prossimo Festival internazionale del cinema di Tokyo, dopo una lunga
battaglia con gli organizzatori che l'avevano prima richiesto, poi respinto
e infine ammesso alla proiezione, ma fuori concorso e praticamente senza
pubblico locale, uscirà in vari paesi europei a fine ottobre (ma non in
Italia, per il momento).

Costretti a entrare nella baia per sfuggire al suono assordante provocato
dai pescatori che percuotono incessantemente le chiglie di centinaia di
barche (provocando un dolore atroce), i delfini restano intrappolati dalle
reti stese tra le estremità della baia, chiusa arbitrariamente ai 'non
addetti ai lavori' - visto che siamo all'interno di un parco marino
protetto - da cartelli e barriere di filo spinato.

Una sorta di operazione militare, che si è trasformata in una questione di
principio, di 'sovranità nazionale', di rivendicazione di una supposta
tradizione da parte dei cacciatori di delfini, ma che di fatto riguarda
pochissimi 'indigeni'. Appena l'opinione pubblica giapponese è venuta a
conoscenza di questa realtà, l'ha condannata senza esitazione. Forse è per
questo, per paura di essere 'visti' dai loro stessi connazionali, che la
mattanza di Taiji viene protetta con ogni mezzo, anche illegale.

Per riuscire a documentare almeno in parte il massacro, i fotografi di Rick
O'Barry sono dovuti ricorrere a mille accorgimenti per non farsi scoprire:
scalare rupi, stratagemmi per nascondere gli apparecchi fotografici, visto
che perfino le strade statali sono controllate dai cacciatori di delfini che
fermano e perquisiscono tutte le persone sospette.

La mattanza dei delfini avviene in più fasi. Gli esemplari più belli e sani,
selezionati 'on the spot' da veterinari, addestratori e intermediari vari
(un delfino da esibizione può valere sino a 150 mila euro) vengono
'imbragati' e caricati su imbarcazioni che ne curano poi la spedizione in
giro per il mondo. Un business molto redditizio. Tutti gli altri, cuccioli
compresi, una volta massacrati con arpioni e coltellate alla gola, finiscono
in pentola, o affettati a crudo, marinati o affumicati, anche se la loro
carne, assicurano gli indigeni, non è prelibata come quella delle balene (al
posto della quale viene spesso spacciata).

Del delfino, il cui carattere ideografico, pronunciato 'iruka', significa
'maiale di mare', con riferimento alla sua voracità, una delle cause per cui
viene cacciato ("Voi non capite", ci spiega uno dei pochi pescatori disposto
a parlarci, "per noi i delfini non sono animali intelligenti da amare e
proteggere, ma pericolose creature che mettono a rischio l'ecosistema
marino"), non si butta niente. Pinne, pelle e avanzi di carne finiscono
nelle scatole di cibo per cani e gatti, mentre le ossa, finemente triturate,
pare rappresentino un ottimo fertilizzante naturale. Il tutto sempre
condotto in gran segreto. Perfino i turisti che arrivano qui a Taiji, un
piccolo villaggio sul Pacifico 600 chilometri a sud di Tokyo, dove tutto,
nel bene e nel male, parla di delfini e balene, sembrano ignorarlo, e
mostrano sincero stupore se messi di fronte alla realtà. "Non posso
crederci", esclama Hiroko, una casalinga di Osaka, mamma di due bambini
appena uscita dall'acquario dove ha assistito al solito, seguitissimo,
spettacolo dei delfini, alla quale mostriamo alcune foto della mattanza: "Ma
siete sicuri che questo orrore avviene qui. in Giappone?". Anche Etsuko e
Gen, una giovane coppia di Tokyo in vacanza, è sorpresa: "Non è possibile e
noi non ci sogneremmo mai di mangiare carne di delfino".

Chi difende i delfini, specie se è un occidentale, viene spesso accusato dai
giapponesi di ipocrisia: "Perché la mattanza dei tonni è legittima e quella
dei delfini no?". Oppure: "La volete finire con volerci imporre i vostri
valori? Dopo i diritti fondamentali dell'uomo, volete imporci anche quelli
degli animali? Pensate ai vostri polli, ai vostri vitelli, alle vostre oche
e ai vostri visoni."). Ma c'è un altro aspetto che potrebbe assumere i
caratteri di una tragedia annunciata. Il mercurio.

La carne di delfino risulta essere tra le più contaminate dal mercurio:
esemplari di carne venduta nei supermercati (va detto che alcune importanti
catene ne proibiscono la vendita) hanno rilevato dosi di metilmercurio 20
volte superiori al limite fissato dalle autorità giapponesi, che è di 0.04.
Ma nessuno si è mosso. Secondo Tetsuya Endo, docente di scienza
dell'alimentazione all'Università di Hokkaido, "i giapponesi vengono
scientemente avvelenati dalle loro stesse autorità, che non hanno il
coraggio di intervenire". Nella maggior parte dell'arcipelago le scuole non
servono più carne di cetaceo, ma a Taiji pare di sì. Anche se nessuno lo
conferma ufficialmente. A cominciare dal sindaco, Sangen. Perché lui con i
"barbari" (i giornalisti occidentali) rifiuta per principio di parlare.
akuma_tetsu
2009-10-01 18:08:23 UTC
Permalink
On 29 Set, 20:16, "Rob \(Senza Numero\)"
Post by Rob (Senza Numero)
di Pio d'Emilia - su L'eEspresso (orrore un altro giornale comunista....)
Il giornalista invece e' sempre Pio d'Emilia.
Post by Rob (Senza Numero)
Avete mai visto un delfino suicidarsi? Io sì. È arrivato ferito, dietro di
sé lasciava una scia di sangue. Ha cominciato a scagliarsi contro gli
scogli. Una scena orribile. Alla fine non è più riemerso. Penso gli avessero
appena ucciso la mamma. Era disperato, urlava, urlava. Poi il silenzio. E la
gente, intorno, che rideva.
Nelle arene spagnole lo chiamano "spettacolo" e nonostante le
rimostranze dei gruppi animalisti ci si appella alla tradizione ed
alla spettacolarizzazione dell'uccisione per l'appunto.
Post by Rob (Senza Numero)
Di lui, e di noi che piangevamo. Sono ancora
sconvolta. L'acqua era tutta rossa. Sono dei barbari assassini.
Nelle corride gridano anche "Ole!" ed applaudono felicemente il torero
che trafigge ed uccide.

[cut]
Post by Rob (Senza Numero)
La mattanza dei delfini avviene in più fasi. Gli esemplari più belli e sani,
selezionati 'on the spot' da veterinari, addestratori e intermediari vari
(un delfino da esibizione può valere sino a 150 mila euro) vengono
'imbragati' e caricati su imbarcazioni che ne curano poi la spedizione in
giro per il mondo.
Se non ci fossero probabilmente Rick O'Barry (il leggendario
addestratore di Flipper) non sarebbe stato cosi' leggendario o magari
si sarebbe dovuto accontentare di lavorare in fabbrica come tante
altre persone meno leggendarie di lui.
Post by Rob (Senza Numero)
Un business molto redditizio. Tutti gli altri, cuccioli
compresi, una volta massacrati con arpioni e coltellate alla gola, finiscono
in pentola, o affettati a crudo, marinati o affumicati, anche se la loro
carne, assicurano gli indigeni, non è prelibata come quella delle balene (al
posto della quale viene spesso spacciata).
E quella di balena si diceva non essere buona, almeno da quanto si
leggeva diverso tempo addietro in ICOG... sempre secondo i
banpensanti!!

[cut]
Post by Rob (Senza Numero)
Chi difende i delfini, specie se è un occidentale, viene spesso accusato dai
giapponesi di ipocrisia: "Perché la mattanza dei tonni è legittima e quella
dei delfini no?". Oppure: "La volete finire con volerci imporre i vostri
valori? Dopo i diritti fondamentali dell'uomo, volete imporci anche quelli
degli animali? Pensate ai vostri polli, ai vostri vitelli, alle vostre oche
e ai vostri visoni."). Ma c'è un altro aspetto che potrebbe assumere i
caratteri di una tragedia annunciata. Il mercurio.
In effetti gli animali allevati non e' che facciano una bella fine ne'
tanto meno una bella vita. Almeno i delfini possono vantare la
liberta' cosa che a non tutti gli animali che finiscono come cibo
sulle tavole e' concessa. A questo il buon d'Emilia pero' non
risponde, forse non accetta le provocazioni, lui.

[cut]
Post by Rob (Senza Numero)
Nella maggior parte dell'arcipelago le scuole non
servono più carne di cetaceo, ma a Taiji pare di sì. Anche se nessuno lo
conferma ufficialmente. A cominciare dal sindaco, Sangen. Perché lui con i
"barbari" (i giornalisti occidentali) rifiuta per principio di parlare.
Si deve essere informato preventivamente sui giornalisti italiani
evidentemente.

--
"Allucinante, hai decontestualizzato una frase espressa per me per un
concetto totalmente differente e l'hai inserita qui come risposta. Non
significa assolutamente nulla." DPR - 18 nov 2006 - ICOG
Rob (Senza Numero)
2009-10-01 20:05:53 UTC
Permalink
Post by Rob (Senza Numero)
di Pio d'Emilia - su L'eEspresso (orrore un altro giornale comunista....)
Post by akuma_tetsu
Il giornalista invece e' sempre Pio d'Emilia.
Ma in Italia c'e' la liberta' di informazione e di stampa giusto? Lo ha
detto il tuo papi....
Post by Rob (Senza Numero)
Nelle arene spagnole lo chiamano "spettacolo" e nonostante le
rimostranze dei gruppi animalisti ci si appella alla tradizione ed
alla spettacolarizzazione dell'uccisione per l'appunto.
Infatti... fin quando si parla di animali... poi dovresti fare una
differenza tra caccia ad animali in liberta' e caccia ad animali da
allevamento ma, suppongo che saprai sicuramente la differenza.
Post by Rob (Senza Numero)
Se non ci fossero probabilmente Rick O'Barry (il leggendario
addestratore di Flipper)
Che gira il mondo cercando di salvaguardare la salute dei cetacei e dei
delfini.... (caxxo intanto si gira il mondo che fortunato.... vero
Paolo?)... :-(
Post by Rob (Senza Numero)
In effetti gli animali allevati non e' che facciano una bella fine ne'
tanto meno una bella vita.
ohhh finalmente ci metti una pezza a colori niente male....
Post by Rob (Senza Numero)
Almeno i delfini possono vantare la
liberta' cosa che a non tutti gli animali che finiscono come cibo
sulle tavole e' concessa.
Figli di puttana perche' non scappano questi maledetti delfini poi ci tocca
subire ancora una volta la ramanzina degli animalisti che ci schiaffano sul
muso la mattanza ogni anno...
Post by Rob (Senza Numero)
Si deve essere informato preventivamente sui giornalisti italiani
evidentemente.
Gia'.... Berlusconi ha fatto proseliti anche li a Taiji che alle domande dei
giornalisti e' meglio non rispondere.

...a Paolo.... sei quello che sei....
R.
akuma_tetsu
2009-10-01 21:51:06 UTC
Permalink
On 1 Ott, 22:05, "Rob \(Senza Numero\)"
Post by Rob (Senza Numero)
Ma in Italia c'e' la liberta' di informazione e di stampa giusto?
Non direi; i giornalisti italiani all'estero non sono nemmeno presi in
considerazione visto come si conclude questo articolo.
Dal canto mio non posso che ripeterle di leggere i messaggi passati
visto che ho citato piu' volte la situazione italiana al livello
mondiale nonche' rispetto quella giapponese, ricorda?
Post by Rob (Senza Numero)
Lo ha detto il tuo papi....
Se allude al presidente del consiglio dovrebbe essere lo stesso che ha
ripulito recentemente Napoli dal "probelma" spazzatura il che lo
rende, in un certo senso, piu' il suo papi che mio.
Post by Rob (Senza Numero)
Post by akuma_tetsu
Nelle arene spagnole lo chiamano "spettacolo" e nonostante le
rimostranze dei gruppi animalisti ci si appella alla tradizione ed
alla spettacolarizzazione dell'uccisione per l'appunto.
Infatti... fin quando si parla di animali... poi dovresti fare una
differenza tra caccia ad animali in liberta' e caccia ad animali da
allevamento ma, suppongo che saprai sicuramente la differenza.
Vogliamo anche fare la differenza su come sono uccisi o torturati per
poi giudicare chi "se la passa meglio"??? Io so che per i tori fanno
uno spettacolo con tanto di applausi mentre per i delfini piangono i
tori muoiono tra gli applausi fatti ai carnefici.
Post by Rob (Senza Numero)
Che gira il mondo cercando di salvaguardare la salute dei cetacei e dei
delfini.... (caxxo intanto si gira il mondo che fortunato.... vero
Paolo?)... :-(
E' anche diventato addestratore di questi cetacei che sono stati
catturati per lui. Li avesse liberati probabilmente non sarebbe stato
leggenda ma che dico lei sa gia' tutto, siamo pure sempre in ICOG,
vero?
Post by Rob (Senza Numero)
ohhh finalmente ci metti una pezza a colori niente male....
Come sempre vede solo cio' che vuole.
Post by Rob (Senza Numero)
Figli di puttana perche' non scappano questi maledetti delfini poi ci tocca
subire ancora una volta la ramanzina degli animalisti che ci schiaffano sul
muso la mattanza ogni anno...
Gia' meglio un giorno da delfino che cento da pecora, vero?
Post by Rob (Senza Numero)
Gia'.... Berlusconi ha fatto proseliti anche li a Taiji che alle domande dei
giornalisti e' meglio non rispondere.
Direi invece che l'informazione in Giappone ha una liberta' maggiore
rispetto quella che i giornalisti italiani le propinano
quotidianamente e guarda caso questo articolo l'ha scritto un
giornalista italiano. Lei crede alle coincidenze?
E' anche vero che questo stesso giornalista scrive quello che a lei
piace leggere quindi non e' criticabile in ICOG.
Post by Rob (Senza Numero)
...a Paolo.... sei quello che sei....
Scriva pure quello che pensa non tema.

--
"La creazione di ICOG e' stata pensata proprio per evitare queste
polemiche distruttive dell'armonia del gruppo." DPR - 2 mar 2003 -
ICOG
Rob (Senza Numero)
2009-10-02 03:44:02 UTC
Permalink
Post by akuma_tetsu
Post by Rob (Senza Numero)
Ma in Italia c'e' la liberta' di informazione e di stampa giusto?
Non direi; i giornalisti italiani all'estero non sono nemmeno presi in
considerazione visto come si conclude questo articolo.
Vedo che come al solito sei di limitata capacita' mentale. Confondi liberta'
di stampa con pesci al mercato.
Post by akuma_tetsu
Post by Rob (Senza Numero)
Lo ha detto il tuo papi....
Se allude al presidente del consiglio dovrebbe essere lo stesso che ha
ripulito recentemente Napoli dal "probelma"
"Tu non sai un cazzo sei solo chiacchiere e distintivo" (Cit.)
Post by akuma_tetsu
Vogliamo anche fare la differenza su come sono uccisi o torturati per
poi giudicare chi "se la passa meglio"??? Io so che per i tori fanno
uno spettacolo con tanto di applausi mentre per i delfini piangono i
tori muoiono tra gli applausi fatti ai carnefici.
..e hai Tori stessi....
Post by akuma_tetsu
Post by Rob (Senza Numero)
Che gira il mondo cercando di salvaguardare la salute dei cetacei e dei
delfini.... (caxxo intanto si gira il mondo che fortunato.... vero
Paolo?)... :-(
E' anche diventato addestratore di questi cetacei che sono stati
catturati per lui. Li avesse liberati probabilmente non sarebbe stato
leggenda ma che dico lei sa gia' tutto, siamo pure sempre in ICOG,
vero?
Forse era meglio se si faceva i caxxi suoi vero Paolo? Ma allora tu a chi
davi del coglione?
Post by akuma_tetsu
Gia' meglio un giorno da delfino che cento da pecora, vero?
Non si potrebbe fare 50 da orsacchiotto? (Cit.)
Post by akuma_tetsu
Post by Rob (Senza Numero)
Gia'.... Berlusconi ha fatto proseliti anche li a Taiji che alle domande dei
giornalisti e' meglio non rispondere.
Direi invece che l'informazione in Giappone ha una liberta' maggiore
rispetto quella che i giornalisti italiani le propinano
quotidianamente e guarda caso questo articolo l'ha scritto un
giornalista italiano. Lei crede alle coincidenze?
Guarda caso i giapponesi non ne sapevano nulla fino ad ora su quello che
succedeva a Taiji. Questo la dice molto sulla liberta' di informazione in
Giappone.
Spero tanto che il Seiken Koutai abbia ripercussioni anche su questo lato
della politica sociale giapponese.
Post by akuma_tetsu
E' anche vero che questo stesso giornalista scrive quello che a lei
piace leggere quindi non e' criticabile in ICOG.
...e ' anche vero il contrario vero Paolo. Se l'avesse scritto Vittorio
Feltri per te andava meglio vero?
Post by akuma_tetsu
Post by Rob (Senza Numero)
...a Paolo.... sei quello che sei....
Scriva pure quello che pensa non tema.
A Pa' lo scrivo e lo dico anche.... (purtroppo vero???)

R.
akuma_tetsu
2009-10-02 11:44:26 UTC
Permalink
On 2 Ott, 05:44, "Rob \(Senza Numero\)"
Post by Rob (Senza Numero)
Post by akuma_tetsu
Post by Rob (Senza Numero)
Ma in Italia c'e' la liberta' di informazione e di stampa giusto?
Non direi; i giornalisti italiani all'estero non sono nemmeno presi in
considerazione visto come si conclude questo articolo.
Vedo che come al solito sei di limitata capacita' mentale. Confondi liberta'
di stampa con pesci al mercato.
Oltre le sue solite illazioni e' interessante vedere come prosegue a
rispondere ai miei messaggi ma non serve troppa fantasia visto che
ICOG, grazie al suo impegno, e' praticamente deserto.
Post by Rob (Senza Numero)
Post by akuma_tetsu
Post by Rob (Senza Numero)
Lo ha detto il tuo papi....
Se allude al presidente del consiglio dovrebbe essere lo stesso che ha
ripulito recentemente Napoli dal "probelma"
"Tu non sai un cazzo sei solo chiacchiere e distintivo" (Cit.)
Gia' scommetto che e' uno di quelli scesi a manifestare
l'apprezzamento per il lavoro svolto. Magari a lei piace come
giornalista anche Vittorio Feltri, vero?
Post by Rob (Senza Numero)
Post by akuma_tetsu
Vogliamo anche fare la differenza su come sono uccisi o torturati per
poi giudicare chi "se la passa meglio"??? Io so che per i tori fanno
uno spettacolo con tanto di applausi mentre per i delfini piangono i
tori muoiono tra gli applausi fatti ai carnefici.
..e hai Tori stessi....
... che probabilmente ne farebbero a meno.
Post by Rob (Senza Numero)
Forse era meglio se si faceva i caxxi suoi vero Paolo?
Solo dopo essere diventato una leggenda come addestratore di delfini
si e' iniziato a chiedere come i delfini arrivassero a lui.
Post by Rob (Senza Numero)
Ma allora tu a chi davi del coglione?
Si sbaglia non sono io ad usare questi epiteti.
In fin dei conti quello che io faccio con alcuni articoli che lei
posta nel gruppo di discussione non e' troppo diverso da quello che
lei tenta di fare nei confronti del Giappone e dei giapponesi.
Probabilmente io riesco ed e' per questo che lo trova cosi'
irritante...
Post by Rob (Senza Numero)
Post by akuma_tetsu
Gia' meglio un giorno da delfino che cento da pecora, vero?
Non si potrebbe fare 50 da orsacchiotto? (Cit.)
Forse dovrebbe andare a vedere quel che accade agli orsi in Cina prima
di chiederlo. Ma ovviamente lei sa gia' tutto anche di questo siamo
pur sempre in ICOG il suo gruppo di discussione...
Post by Rob (Senza Numero)
Guarda caso i giapponesi non ne sapevano nulla fino ad ora su quello che
succedeva a Taiji. Questo la dice molto sulla liberta' di informazione in
Giappone.
Se in Giappone non ci fosse liberta' di informazione i giapponesi
proseguirebbero a non sapere nulla su quello che accade a Taiji.
Post by Rob (Senza Numero)
Spero tanto che il Seiken Koutai abbia ripercussioni anche su questo lato
della politica sociale giapponese.
Staremo a vedere.
Post by Rob (Senza Numero)
...e ' anche vero il contrario vero Paolo. Se l'avesse scritto Vittorio
Feltri per te andava meglio vero?
Forse piace pensarlo a lei perche' crede di aver capito tutto oramai.
Post by Rob (Senza Numero)
A Pa' lo scrivo e lo dico anche.... (purtroppo vero???)
Non vedo alcun problema in questo, ICOG e' stato creato per questo
motivo e lei ne e' il co-fondatore: tutto secondo i piani.

--
"Secondo per evitare i flames basta proprio non rispondere. Poi se a
qualcuno piace alimentarli e' inutile piangere sul latte versato.
Voglio dire i flames scaturiscono dalle risposte, non dai thread di
per se stessi." DPR - 18 Sep 2004 - ICOG
Alex
2009-10-20 10:46:30 UTC
Permalink
Post by akuma_tetsu
Non direi; i giornalisti italiani all'estero non sono nemmeno presi in
considerazione
http://www.rsf.org/en-classement1003-2009.html


Ciao, Alex.
--
"Non e' il popolo che deve avere paura del governo,
ma il governo che deve avere paura del popolo."
(JPN, 360cv, 38)
http://www.heniadir.com/Subaru
akuma_tetsu
2009-10-21 11:25:46 UTC
Permalink
Post by Alex
http://www.rsf.org/en-classement1003-2009.html
Diciassettesimo posto in forte salita pero' in ICOG si scrive che
l'informazione in Giappone e' imbavagliata!!

--
"Allucinante, hai decontestualizzato una frase espressa per me per un
concetto totalmente differente e l'hai inserita qui come risposta. Non
significa assolutamente nulla." DPR - 18 nov 2006 - ICOG

roberto
2009-10-03 07:19:20 UTC
Permalink
Questa è una cosa che continua a stupirmi.
L'insanabile contraddizione tra il raffinato gusto estetico, la sensibilità
verso la natura del popolo giapponese e poi, questa barbarie inumana.
Come la interpretate?
Post by Rob (Senza Numero)
di Pio d'Emilia - su L'eEspresso (orrore un altro giornale comunista....)
del 29/09/2009
Ogni anno a Taiji, una delle più protette e nascoste insenature
dell'arcipelago giapponese, vengono massacrati, lontano da occhi indiscreti,
migliaia di delfini. Una mattanza che alimenta un ricchissimo business. Ma
un documentario, 'The Cove', ne ha filmato l'orrore. E ha sconvolto i
giapponesi
Cacciatori di delfini
Avete mai visto un delfino suicidarsi? Io sì. È arrivato ferito, dietro di
sé lasciava una scia di sangue. Ha cominciato a scagliarsi contro gli
scogli. Una scena orribile. Alla fine non è più riemerso. Penso gli avessero
appena ucciso la mamma. Era disperato, urlava, urlava. Poi il silenzio. E la
gente, intorno, che rideva. Di lui, e di noi che piangevamo. Sono ancora
sconvolta. L'acqua era tutta rossa. Sono dei barbari assassini.
Audrey ha 24 anni, viene dalla California. È qui con un gruppo di amici
surfisti e ambientalisti: Surf with cetaceans. Non sono venuti per cavalcare
le onde locali. Ma per protestare, denunciare e in qualche modo impedire il
massacro dei delfini. Ormai è un tam tam internazionale, vengono da tutto il
mondo, tra lo stupore e l'imbarazzo della popolazione locale, che non
comprende tutto questo trambusto per i 'bacarozzi d'acqua' (come vengono
talvolta chiamati i delfini), per testimoniare l'orrore di un massacro che
va avanti da oltre 400 anni, e che vede ogni stagione la mattanza, consumata
in gran segreto, di decine di migliaia di delfini nelle più nascoste e
protette insenature dell'arcipelago giapponese.
Taiji è una di queste. A poche centinaia di metri dal museo della Balena,
dove è ricostruita l'epopea delle baleniere e di un'attività di cui i
giapponesi mostrano vanto e nostalgia, e del delfinario, dove centinaia di
famigliole assistono ogni giorno alle esibizioni dei 'Flipper' locali, c'è
una piccola insenatura senza nome che gli stranieri hanno soprannominato
Cala Rossa. Qui, ogni anno, tra settembre e marzo vengono massacrati almeno
3 mila delfini, il cui sangue colora di rosso intenso l'acqua. Una feroce e
assurda mattanza che per la prima volta è stata documentata, utilizzando
telecamere mimetizzate tra le rocce, oppure a bordo di elicotterini
telecomandati, da un gruppo di ambientalisti guidati da Rick O'Barry, il
leggendario addestratore di Flipper che, dopo essere stato ripetutamente
arrestato in varie parti del mondo per la sua attività in difesa dei
delfini, è riuscito a farsi finanziare l'impresa (si parla di 5 milioni di
dollari) da John Clark, il miliardario inventore di Netscape.
Il documentario, 'The Cove' ('La caletta'), che ha già ottenuto importanti
riconoscimenti in alcuni Festival (Sundance, Toronto) e che verrà proiettato
al prossimo Festival internazionale del cinema di Tokyo, dopo una lunga
battaglia con gli organizzatori che l'avevano prima richiesto, poi respinto
e infine ammesso alla proiezione, ma fuori concorso e praticamente senza
pubblico locale, uscirà in vari paesi europei a fine ottobre (ma non in
Italia, per il momento).
Costretti a entrare nella baia per sfuggire al suono assordante provocato
dai pescatori che percuotono incessantemente le chiglie di centinaia di
barche (provocando un dolore atroce), i delfini restano intrappolati dalle
reti stese tra le estremità della baia, chiusa arbitrariamente ai 'non
addetti ai lavori' - visto che siamo all'interno di un parco marino
protetto - da cartelli e barriere di filo spinato.
Una sorta di operazione militare, che si è trasformata in una questione di
principio, di 'sovranità nazionale', di rivendicazione di una supposta
tradizione da parte dei cacciatori di delfini, ma che di fatto riguarda
pochissimi 'indigeni'. Appena l'opinione pubblica giapponese è venuta a
conoscenza di questa realtà, l'ha condannata senza esitazione. Forse è per
questo, per paura di essere 'visti' dai loro stessi connazionali, che la
mattanza di Taiji viene protetta con ogni mezzo, anche illegale.
Per riuscire a documentare almeno in parte il massacro, i fotografi di Rick
scalare rupi, stratagemmi per nascondere gli apparecchi fotografici, visto
che perfino le strade statali sono controllate dai cacciatori di delfini che
fermano e perquisiscono tutte le persone sospette.
La mattanza dei delfini avviene in più fasi. Gli esemplari più belli e sani,
selezionati 'on the spot' da veterinari, addestratori e intermediari vari
(un delfino da esibizione può valere sino a 150 mila euro) vengono
'imbragati' e caricati su imbarcazioni che ne curano poi la spedizione in
giro per il mondo. Un business molto redditizio. Tutti gli altri, cuccioli
compresi, una volta massacrati con arpioni e coltellate alla gola, finiscono
in pentola, o affettati a crudo, marinati o affumicati, anche se la loro
carne, assicurano gli indigeni, non è prelibata come quella delle balene (al
posto della quale viene spesso spacciata).
Del delfino, il cui carattere ideografico, pronunciato 'iruka', significa
'maiale di mare', con riferimento alla sua voracità, una delle cause per
cui viene cacciato ("Voi non capite", ci spiega uno dei pochi pescatori
disposto a parlarci, "per noi i delfini non sono animali intelligenti da
amare e proteggere, ma pericolose creature che mettono a rischio
l'ecosistema marino"), non si butta niente. Pinne, pelle e avanzi di carne
finiscono nelle scatole di cibo per cani e gatti, mentre le ossa,
finemente triturate, pare rappresentino un ottimo fertilizzante naturale.
Il tutto sempre condotto in gran segreto. Perfino i turisti che arrivano
qui a Taiji, un piccolo villaggio sul Pacifico 600 chilometri a sud di
Tokyo, dove tutto, nel bene e nel male, parla di delfini e balene,
sembrano ignorarlo, e mostrano sincero stupore se messi di fronte alla
realtà. "Non posso crederci", esclama Hiroko, una casalinga di Osaka,
mamma di due bambini appena uscita dall'acquario dove ha assistito al
solito, seguitissimo, spettacolo dei delfini, alla quale mostriamo alcune
foto della mattanza: "Ma siete sicuri che questo orrore avviene qui. in
Giappone?". Anche Etsuko e Gen, una giovane coppia di Tokyo in vacanza, è
sorpresa: "Non è possibile e noi non ci sogneremmo mai di mangiare carne
di delfino".
Chi difende i delfini, specie se è un occidentale, viene spesso accusato
dai giapponesi di ipocrisia: "Perché la mattanza dei tonni è legittima e
quella dei delfini no?". Oppure: "La volete finire con volerci imporre i
vostri valori? Dopo i diritti fondamentali dell'uomo, volete imporci anche
quelli degli animali? Pensate ai vostri polli, ai vostri vitelli, alle
vostre oche e ai vostri visoni."). Ma c'è un altro aspetto che potrebbe
assumere i caratteri di una tragedia annunciata. Il mercurio.
esemplari di carne venduta nei supermercati (va detto che alcune
importanti catene ne proibiscono la vendita) hanno rilevato dosi di
metilmercurio 20 volte superiori al limite fissato dalle autorità
giapponesi, che è di 0.04. Ma nessuno si è mosso. Secondo Tetsuya Endo,
docente di scienza dell'alimentazione all'Università di Hokkaido, "i
giapponesi vengono scientemente avvelenati dalle loro stesse autorità, che
non hanno il coraggio di intervenire". Nella maggior parte dell'arcipelago
le scuole non servono più carne di cetaceo, ma a Taiji pare di sì. Anche
se nessuno lo conferma ufficialmente. A cominciare dal sindaco, Sangen.
Perché lui con i "barbari" (i giornalisti occidentali) rifiuta per
principio di parlare.
Alex
2009-10-03 07:46:56 UTC
Permalink
Post by roberto
Come la interpretate?
Non la interpreto come barbarie, il delfino e' per loro il maiale del mare,
e del maiale non si butta nulla.


Ciao, Alex.
--
"Non e' il popolo che deve avere paura del governo,
ma il governo che deve avere paura del popolo."
(JPN, 360cv, 38)
http://www.heniadir.com/Subaru
pompa
2009-10-03 08:31:37 UTC
Permalink
Post by Alex
Non la interpreto come barbarie, il delfino e' per loro il maiale del mare,
e del maiale non si butta nulla.
Da appassionato di Kanji non posso che apprezzare...
Jambhala
2009-10-04 16:24:42 UTC
Permalink
Post by Alex
Post by roberto
Come la interpretate?
Non la interpreto come barbarie, il delfino e' per loro il maiale del
mare, e del maiale non si butta nulla.
Ciao, Alex.
Magari il Pio (d'emilia) e' vegetariano.
Rob (Senza Numero)
2009-10-03 18:05:49 UTC
Permalink
Post by roberto
Questa è una cosa che continua a stupirmi.
L'insanabile contraddizione tra il raffinato gusto estetico, la
sensibilità verso la natura del popolo giapponese e poi, questa barbarie
inumana.
Come la interpretate?
C'e' del marcio in Danimarca..... e' anche in Giappone.

Rob (senza numero)
akuma_tetsu
2009-10-04 09:51:38 UTC
Permalink
On 3 Ott, 20:05, "Rob \(Senza Numero\)"
Post by Rob (Senza Numero)
C'e' del marcio in Danimarca..... e' anche in Giappone.
Con questo mi sembra che si riassuma abbondantemente lo spirito con
cui e' stato promosso ICOG.

--
"Il coglione sei tu ricorda..... la scarsa attitudine la vedo nei tuoi
comportamenti e nel tuo modo di gestire le relazioni con gli altri."
DPR - 27 gen 2003 - ICOG
Rob (Senza Numero)
2009-10-04 17:20:22 UTC
Permalink
Servizio su SKY TG24
Ovviamente di Pio d'Emilia... quindi a chi non interessa questo giornalista
perche' pernsa che essendo di Sinistra non sia credibile, o perche' non
lavora per testate di regime, puo' anche non cliccare...



Rob (senza numero)
akuma_tetsu
2009-10-04 17:52:25 UTC
Permalink
On 4 Ott, 19:20, "Rob \(Senza Numero\)"
Post by Rob (Senza Numero)
Servizio su SKY TG24
Ovviamente di Pio d'Emilia... quindi a chi non interessa questo giornalista
perche' pernsa che essendo di Sinistra non sia credibile, o perche' non
lavora per testate di regime, puo' anche non cliccare...
http://youtu.be/1TIJGdB2fAE
Quindi per risolvere il problema dell'inquinamento basterebbe non
mangiare animali che hanno carni altamente contaminate da mercurio
come i delfini ad esempio. Forse sarebbe stato meglio se avesse
continuato ad addestrarli i delfini...

Niente di piu' di quanto scritto nell'articolo ma forse qualche dato
in meno.


PS: dalla ripresa che hanno fatto Masayuki Komatsu sembra la
controfigura di Asimo!!

--
"Secondo per evitare i flames basta proprio non rispondere. Poi se a
qualcuno piace alimentarli e' inutile piangere sul latte versato.
Voglio dire i flames scaturiscono dalle risposte, non dai thread di
per se stessi." DPR - 18 Sep 2004 - ICOG
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