akuma_tetsu
2009-09-23 19:12:19 UTC
Bye bye Roma, turisti giapponesi in fuga. La Brambilla li richiama:
“L’Italia vi aspetta”
Mercoledi' 22 Luglio 2009
-------------------------------------------
Lei almeno, Michela Vittoria Brambilla, neopromossa ministro del
Turismo, ha preferito prendere carta e penna per rivolgere un appello
ai turisti stranieri, piuttosto che affidarsi, come il predecessore
Francesco Rutelli, a un video-messaggio in inglese molto maccheronico
(per chi non lo ricordasse o se lo fosse perso, eccolo qui
http://www.francescorutelli.it/index.php?option=com_content&view=article&id=9&Itemid=3
).
Certo, in tempo di crisi globale guai a chi se ne sta a riposare sugli
allori, dando per scontato che il Belpaese continuera' ad attrarre
frotte di stranieri nonostante tutto. E allora, ecco la lettera aperta
- inviata tramite l’Ansa (qui il http://www.ansa.it/documents/1248202488347_Documento.pdf)
- ai visitatori di tutto il mondo, giapponesi in testa, per
ringraziarli dell’apprezzamento fin qui dimostrato per l’Italia, ma
anche per invitarli a considerare ancora il nostro Paese una delle
mete favorite.
Ricordando che il governo italiano ha da pochi mesi istituito un
ministero ad hoc proprio “per promuovere e sviluppare il nostro
sistema di accoglienza e ricettivita' ”, Vittoria Brambilla assicura
che i viaggiatori che, ogni giorno, arrivano da tutto il mondo “sono
accolti come amici dagli italiani. La nostra cultura dell’ospitalità
e' ben nota: sappiamo bene come fare sentire un turista a casa propria
e come dedicargli le massime attenzioni.
Un intervevento divenuto necessario, urgente, dopo aver fatto due
conti: i turisti giapponesi in Italia sono sempre meno soprattutto per
“i servizi di bassa qualità”. A certificare la fuga dei visitatori
nipponici e' stato, tramite una corrispondenza da Roma, l’Asahi
Shimbun, il secondo quotidiano del Sol Levante con 5 milioni di copie
vendute al giorno, che traccia un quadro poco rassicurante
sull’Italia, dopo il conto-truffa da 700 euro che una coppia di
turisti giapponesi si e' vista addebitata per un pasto in un
ristorante romano e dopo alcuni “prezzi illegali” nei taxi.
Ma non e' finita: la testata dedica addirittura l’apertura
all’interesse del Sol Levante per il Belpaese. L’articolo (dal titolo
"Il turismo in Italia, rapido declino") rileva che i turisti
giapponesi diminuiscono velocemente: “Quest’anno si prevede che il
flusso si dimezzi rispetto al massimo storico”. Il Belpaese, che ha
“piu' beni turistici e architettonici al mondo e che prima era la meta
preferita per chi andava in Europa”, ha registrato nel 2007 solo 1,47
milioni di giapponesi sbarcati negli aeroporti, secondo l’Ente del
turismo italiano, un livello lontano dal picco di 2,17 milioni del
1997. Nel 2009, l’Ente stima “un forte decremento a un milione di
visitatori”, mentre al momento, i posti europei preferiti dai turisti
del Sol Levante sono Francia e Germania, che “hanno superato
l’Italia”.
Cosa non funziona nell’attività turistica dello Stivale? Presto detto:
i servizi insoddisgacenti, la “maleducazione” degli operatori del
settore (troppo propensi a fare i furbi), i prezzi alti (e qui entrano
in gioco il supereuro e il caro greggio, con voci addizionali incluse
nel biglietto aereo). Anche i giapponesi residenti a Roma, tra i quali
diplomatici e dipendenti del ministero degli Esteri, dicono - sempre
secondo il quotidiano Asahi, citando un sondaggio - che “gli hotel e i
ristoranti hanno servizi scadenti”, non proprio il massimo per un
Paese pieno di bellezze culturali e artistiche. C’e' il problema delle
tariffe “illegali praticate da ristoranti e tassisti”, che non aiutano
la formazione del cosiddetto turismo ‘ripetuto', cioè dei visitatori
che tornano per approfondire la conoscenza del Paese, riferisce
l’associazione dei tour operator giapponesi. Tanto che al forum
economico di Davos del 2009 (http://www.weforum.org/en/knowledge/
Industries/TravelandTourism/KN_SESS_SUMM_27286?url=/en/knowledge/
Industries/TravelandTourism/KN_SESS_SUMM_27286), una classifica sulla
competitivita' turistica ha piazzato l’Italia al 28esimo posto, solo
tre posizioni piu' propro rispetto al Giappone, attestatosi al
25esimo. In base allo stesso rapporto, punteggi bassi sono stati
assegnati a formazione del personale e, in generale, ai prezzi.
Lamentale da riempire un intero cahier de doleances vengono anche dai
tour operators: “Riceviamo decine di segnalazioni al mese di turisti
giapponesi, nostri clienti, che dicono di essere stati imbrogliati o
derubati. Tra le truffe piu' frequenti, quelle dei tassisti abusivi,
qualcuno e' arrivato a farsi pagare oltre 100 euro per la tratta
Fiumicino-Roma centro, che normalmente e' di circa 40 euro”. A
riferirlo e' Hiroko, manager di un’agenzia di turismo giapponese a
Roma. Hiroko ha anche spiegato che “negli ultimi tre anni le vacanze
dei giapponesi a Roma sono diminuite del 50%-60% e del 30% rispetto
all’anno scorso. Oggi nei mesi piu' affollati di turisti, come agosto,
i visitatori nipponici arrivano a oltre 4mila”. Cifre “in netta
diminuzione” rispetto ai viaggi dei giapponesi nel resto d’Europa.
“Tra le lamentele dei nostri clienti” ha aggiunto Hiroko “i prezzi
alti in Italia rispetto al Giappone e agli altri Paesi del Vecchio
Continente, la disorganizzazione dei servizi, dalla ristorazione alla
ferrovie, e la sporcizia di alcune strade”.
Soluzioni? La Brambilla ne propone alcune: per tutelare i diritti di
tutti i turisti “per noi hanno la massima priorita' ”, il Ministero
del Turismo ha recentemente dato avvio all’istituzione di una vera e
propria commissione di vigilanza, per la quale ha richiesto anche la
collaborazione delle associazioni di categoria, con il duplice scopo
di verificare che, sempre e in ogni parte di Italia, “siano
salvaguardate le necessita' degli amici visitatori, sia per quanto
riguarda i prezzi e i servizi a loro riservati che per rispondere
prontamente alle segnalazioni di non conformita' che possano giungere
a riguardo dai turisti sia italiani sia stranieri”. A questo proposito
il ministro fa esplicito riferimento al caso della coppia di turisti
giapponesi che qualche giorno fa si e' vista presentare un conto
spropositato: “Sono stati presi provvedimenti immediati” e
“difficilmente potranno ripresentarsi situazioni analoghe”.
E pensare che, nonostante scontrini fasulli e tariffe, la voglia
d’Italia che si respira nel Paese del Sol Levante pare sia rimasta
alta: “I giapponesi amano molto l’Italia” ha dichiarato poche
settimane fa, appena prima del G8 dell’Aquila, il premier nipponico
Taro Aso. Nonostante qualche “incomprensione' il legame e l’interesse
verso l’Italia e' fortissimo, non solo su fashion e cucina (ricercata
piu' della francese), ma soprattutto su quello culturale, come
dimostra la considerazione di cui gode l’Istituto italiano di cultura
di Tokyo, voluto, finanziato e realizzato per intero dal Giappone.
Parole che confortano anche il parere del presidente di Confturismo-
Confcommercio, Bernabo' Bocca. “La polemica che in questi giorni sta
montando sul presunto abbandono dell’Italia da parte dei turisti
giapponesi” commenta “e' più una tempesta in un bicchier d’acqua che
un reale problema che vede una caduta d’interesse per il nostro Paese.
Per giunta mai come quest’anno la competitività turistica del nostro
Paese e' sotto gli occhi di tutti, con gli alberghi, per esempio, che
nei primi 6 mesi fanno segnare, secondo i dati Istat (http://
www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/movalb/20090528_00/),
una diminuzione dei prezzi del 2% e con gli operatori della
ristorazione da sempre fiore all’occhiello del turismo italiano”.
Una vacanza in Italia e' “un’esperienza che rimarrà per sempre nel
solco della vostra memoria” scrive ancora il ministro Brambilla. Si
spera non solo per le file interminabili ai musei, per i sei euro per
un cono gelato o i 100 per un taxi dall’aeroporto al centro citta'…
fonte: blog.panorama.it
--
"Secondo per evitare i flames basta proprio non rispondere. Poi se a
qualcuno piace alimentarli e' inutile piangere sul latte versato.
Voglio dire i flames scaturiscono dalle risposte, non dai thread di
per se stessi." (citazione - DPR; 18 Sep 2004, ICOG)
“L’Italia vi aspetta”
Mercoledi' 22 Luglio 2009
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Lei almeno, Michela Vittoria Brambilla, neopromossa ministro del
Turismo, ha preferito prendere carta e penna per rivolgere un appello
ai turisti stranieri, piuttosto che affidarsi, come il predecessore
Francesco Rutelli, a un video-messaggio in inglese molto maccheronico
(per chi non lo ricordasse o se lo fosse perso, eccolo qui
http://www.francescorutelli.it/index.php?option=com_content&view=article&id=9&Itemid=3
).
Certo, in tempo di crisi globale guai a chi se ne sta a riposare sugli
allori, dando per scontato che il Belpaese continuera' ad attrarre
frotte di stranieri nonostante tutto. E allora, ecco la lettera aperta
- inviata tramite l’Ansa (qui il http://www.ansa.it/documents/1248202488347_Documento.pdf)
- ai visitatori di tutto il mondo, giapponesi in testa, per
ringraziarli dell’apprezzamento fin qui dimostrato per l’Italia, ma
anche per invitarli a considerare ancora il nostro Paese una delle
mete favorite.
Ricordando che il governo italiano ha da pochi mesi istituito un
ministero ad hoc proprio “per promuovere e sviluppare il nostro
sistema di accoglienza e ricettivita' ”, Vittoria Brambilla assicura
che i viaggiatori che, ogni giorno, arrivano da tutto il mondo “sono
accolti come amici dagli italiani. La nostra cultura dell’ospitalità
e' ben nota: sappiamo bene come fare sentire un turista a casa propria
e come dedicargli le massime attenzioni.
Un intervevento divenuto necessario, urgente, dopo aver fatto due
conti: i turisti giapponesi in Italia sono sempre meno soprattutto per
“i servizi di bassa qualità”. A certificare la fuga dei visitatori
nipponici e' stato, tramite una corrispondenza da Roma, l’Asahi
Shimbun, il secondo quotidiano del Sol Levante con 5 milioni di copie
vendute al giorno, che traccia un quadro poco rassicurante
sull’Italia, dopo il conto-truffa da 700 euro che una coppia di
turisti giapponesi si e' vista addebitata per un pasto in un
ristorante romano e dopo alcuni “prezzi illegali” nei taxi.
Ma non e' finita: la testata dedica addirittura l’apertura
all’interesse del Sol Levante per il Belpaese. L’articolo (dal titolo
"Il turismo in Italia, rapido declino") rileva che i turisti
giapponesi diminuiscono velocemente: “Quest’anno si prevede che il
flusso si dimezzi rispetto al massimo storico”. Il Belpaese, che ha
“piu' beni turistici e architettonici al mondo e che prima era la meta
preferita per chi andava in Europa”, ha registrato nel 2007 solo 1,47
milioni di giapponesi sbarcati negli aeroporti, secondo l’Ente del
turismo italiano, un livello lontano dal picco di 2,17 milioni del
1997. Nel 2009, l’Ente stima “un forte decremento a un milione di
visitatori”, mentre al momento, i posti europei preferiti dai turisti
del Sol Levante sono Francia e Germania, che “hanno superato
l’Italia”.
Cosa non funziona nell’attività turistica dello Stivale? Presto detto:
i servizi insoddisgacenti, la “maleducazione” degli operatori del
settore (troppo propensi a fare i furbi), i prezzi alti (e qui entrano
in gioco il supereuro e il caro greggio, con voci addizionali incluse
nel biglietto aereo). Anche i giapponesi residenti a Roma, tra i quali
diplomatici e dipendenti del ministero degli Esteri, dicono - sempre
secondo il quotidiano Asahi, citando un sondaggio - che “gli hotel e i
ristoranti hanno servizi scadenti”, non proprio il massimo per un
Paese pieno di bellezze culturali e artistiche. C’e' il problema delle
tariffe “illegali praticate da ristoranti e tassisti”, che non aiutano
la formazione del cosiddetto turismo ‘ripetuto', cioè dei visitatori
che tornano per approfondire la conoscenza del Paese, riferisce
l’associazione dei tour operator giapponesi. Tanto che al forum
economico di Davos del 2009 (http://www.weforum.org/en/knowledge/
Industries/TravelandTourism/KN_SESS_SUMM_27286?url=/en/knowledge/
Industries/TravelandTourism/KN_SESS_SUMM_27286), una classifica sulla
competitivita' turistica ha piazzato l’Italia al 28esimo posto, solo
tre posizioni piu' propro rispetto al Giappone, attestatosi al
25esimo. In base allo stesso rapporto, punteggi bassi sono stati
assegnati a formazione del personale e, in generale, ai prezzi.
Lamentale da riempire un intero cahier de doleances vengono anche dai
tour operators: “Riceviamo decine di segnalazioni al mese di turisti
giapponesi, nostri clienti, che dicono di essere stati imbrogliati o
derubati. Tra le truffe piu' frequenti, quelle dei tassisti abusivi,
qualcuno e' arrivato a farsi pagare oltre 100 euro per la tratta
Fiumicino-Roma centro, che normalmente e' di circa 40 euro”. A
riferirlo e' Hiroko, manager di un’agenzia di turismo giapponese a
Roma. Hiroko ha anche spiegato che “negli ultimi tre anni le vacanze
dei giapponesi a Roma sono diminuite del 50%-60% e del 30% rispetto
all’anno scorso. Oggi nei mesi piu' affollati di turisti, come agosto,
i visitatori nipponici arrivano a oltre 4mila”. Cifre “in netta
diminuzione” rispetto ai viaggi dei giapponesi nel resto d’Europa.
“Tra le lamentele dei nostri clienti” ha aggiunto Hiroko “i prezzi
alti in Italia rispetto al Giappone e agli altri Paesi del Vecchio
Continente, la disorganizzazione dei servizi, dalla ristorazione alla
ferrovie, e la sporcizia di alcune strade”.
Soluzioni? La Brambilla ne propone alcune: per tutelare i diritti di
tutti i turisti “per noi hanno la massima priorita' ”, il Ministero
del Turismo ha recentemente dato avvio all’istituzione di una vera e
propria commissione di vigilanza, per la quale ha richiesto anche la
collaborazione delle associazioni di categoria, con il duplice scopo
di verificare che, sempre e in ogni parte di Italia, “siano
salvaguardate le necessita' degli amici visitatori, sia per quanto
riguarda i prezzi e i servizi a loro riservati che per rispondere
prontamente alle segnalazioni di non conformita' che possano giungere
a riguardo dai turisti sia italiani sia stranieri”. A questo proposito
il ministro fa esplicito riferimento al caso della coppia di turisti
giapponesi che qualche giorno fa si e' vista presentare un conto
spropositato: “Sono stati presi provvedimenti immediati” e
“difficilmente potranno ripresentarsi situazioni analoghe”.
E pensare che, nonostante scontrini fasulli e tariffe, la voglia
d’Italia che si respira nel Paese del Sol Levante pare sia rimasta
alta: “I giapponesi amano molto l’Italia” ha dichiarato poche
settimane fa, appena prima del G8 dell’Aquila, il premier nipponico
Taro Aso. Nonostante qualche “incomprensione' il legame e l’interesse
verso l’Italia e' fortissimo, non solo su fashion e cucina (ricercata
piu' della francese), ma soprattutto su quello culturale, come
dimostra la considerazione di cui gode l’Istituto italiano di cultura
di Tokyo, voluto, finanziato e realizzato per intero dal Giappone.
Parole che confortano anche il parere del presidente di Confturismo-
Confcommercio, Bernabo' Bocca. “La polemica che in questi giorni sta
montando sul presunto abbandono dell’Italia da parte dei turisti
giapponesi” commenta “e' più una tempesta in un bicchier d’acqua che
un reale problema che vede una caduta d’interesse per il nostro Paese.
Per giunta mai come quest’anno la competitività turistica del nostro
Paese e' sotto gli occhi di tutti, con gli alberghi, per esempio, che
nei primi 6 mesi fanno segnare, secondo i dati Istat (http://
www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/movalb/20090528_00/),
una diminuzione dei prezzi del 2% e con gli operatori della
ristorazione da sempre fiore all’occhiello del turismo italiano”.
Una vacanza in Italia e' “un’esperienza che rimarrà per sempre nel
solco della vostra memoria” scrive ancora il ministro Brambilla. Si
spera non solo per le file interminabili ai musei, per i sei euro per
un cono gelato o i 100 per un taxi dall’aeroporto al centro citta'…
fonte: blog.panorama.it
--
"Secondo per evitare i flames basta proprio non rispondere. Poi se a
qualcuno piace alimentarli e' inutile piangere sul latte versato.
Voglio dire i flames scaturiscono dalle risposte, non dai thread di
per se stessi." (citazione - DPR; 18 Sep 2004, ICOG)