DPR
2008-04-05 05:05:56 UTC
In un treno iperaffollato che corre in un punto imprecisato dell’immensa
Tokyo, Tappei Kaneko, un ragazzo in cerca di lavoro, viene accusato
ingiustamente da una quindicenne di aver commesso 痴漢 (Chikan –
Palpeggiamento). Dall’inizio alla fine, la sua vicenda giudiziaria.
Per noi Italiani, il reato di palpeggiamento non esiste neanche, essendo
annoverato nell’ambito della molestia o della molestia sessuale. Viene anche
da sorridere il solo pensare che commettere un atto del genere possa
letteralmente rovinare la vita di una persona. Se in Italia l’essere
pregiudicati può significare solo in qualche caso la preclusione ad alcuni
ambiti della società (ma come si vede al giorno d’oggi anche il premio di
una carriera politica prestigiosa), in Giappone significa la fine di ogni
rapporto sociale costruttivo, sia in termini di rapporti interpersonali, sia
in termini lavorativi e di reputazione (Tegami insegna). Da qui si può
capire innanzitutto il senso di questo film nel narrare una vicenda
giudiziaria derivante da un tale genere di reato, apparentemente lieve.
Il 痴漢 (Chikan – Palpeggiamento) è una pratica molto diffusa in Giappone. Gli
aggressori sono per la stragrande maggioranza di sesso maschile, ma si ha
notizia di alcuni aggressori di sesso femminile. L’aggressione si attua di
solito in luoghi affollati, preferibilmente treni, preferibilmente all’ora
di punta, e consiste nel semplice toccare la vittima in corrispondenza delle
sue parti intime. Vi sono diversi livelli di gravità nell'ambito di questo
reato, che consistono nell’effettivo punto di contatto della mano dell’aggressore:
ad esempio al di sopra o all’interno della biancheria intima. Le vittime,
come già detto per la maggioranza ragazze, sono estremamente restie a
reagire all’aggressione: questo deriva innanzitutto dalle peculiarità del
carattere e dell’educazione dell’individuo giapponese che, per la
maggioranza degli individui, consiste nel cercare di emergere dalla massa il
meno possibile: denunciare e reagire ad un aggressore all’interno di un
treno super-affollato significa non solo esporsi ad un rischio personale nei
confronti dell’aggressore, ma anche nel mettersi figurativamente su un
palcoscenico molto scomodo. Le compagnie ferroviarie giapponesi, per porre
rimedio al dilagare di questi fenomeni, sin dal 1912 hanno introdotto i
女性専用車両 (josei sen'yō sharyō – Vagoni per sole donne), chiamati in precedenza
花電車 (hana densha – flower trains): la JR se n’è accorta più tardi, iniziando
solo nel 2001. Queste carrozze speciali sono riservate alle donne e sono in
servizio principalmente nell ore di punta, quindi dall'inizio del servizio
fino alle 9:00 circa, la mattina, e dalle 17:00 alle 21:00 circa, la sera. L’estremo
affollamento dei treni, però, rende un posto su queste carrozze merce rara,
e il rimedio lungi dall’essere efficace. Il governo allora è corso ai
ripari, facendo in modo che fosse proprio la mentalità, soprattutto delle
forze di polizia e dei giudici, a cambiare: per questo attualmente vi è un
estremo accanimento da parte di queste istituzioni, nei confronti degli
aggressori e dei presunti aggressori, e la testimonianza di una vittima o
presunta tale è considerata alla stregua di prova determinante per l’accusa,
vista anche l’impossibilità nella maggior parte dei casi di rintracciare
prove certe dell’aggressione. Questo sitema malato ha portato a delle
aberrazioni impressionanti: è di pochi giorni fa la notizia dell'arresto di
una coppia, ad Osaka, che nelle ore di punta stazionava nei treni: lei
accusava un malcapitato di palpeggiamento, e lui nelle vicinanze la
supportava proponendosi come testimone: il malcapitato, conoscendo la
pessima situazione del sistema dal quale stava per venire giudicato,
accettava di buon grado la proposta di un ritiro della denuncia in cambio di
un’ingente somma di denaro. Questo genere di atti criminosi si sta
moltiplicando in maniera preoccupante.
E’ un film lungo, privo di qualsiasi particolarità scenografica o
fotografica, quasi come fosse un documentario, ed è pieno zeppo di dialoghi:
quasi 2000 sottotitoli per due ore e venti minuti di durata, e molti di
questi sono abbastanza lunghi a causa di dialoghi che sembrano lezioni
universitarie. La storia è fittizia ma rispecchia fedelmente la realtà. Le
riprese in stazione sono state effettuate presso la 府中駅 (Fuchū-eki -
Stazione di Fuchu), a Tokyo, con la gentile concessione della Keio che ha
prestato uno dei suoi treni, cammuffato come un convoglio della fittizia
compagnia ferroviaria Jyohoku; i nomi di stazione stessi sono fittizi. Non
si può dare un merito particolare al film né agli attori, ma è assolutamente
da premiare il CORAGGIO di aver portato alla luce le falle di un sistema
malato e corrotto. E’ importante che tutti sappiano cosa sta succedendo in
Giappone, sotto questo punto di vista.
Titolo Originale: それでもボクはやってない – Soredemo Boku Wa Yattenai
Genere: Giudiziario
Durata: 2h:23’:38”
Produzione: Giappone, 2006
Regia: Masayuki Suo
Sceneggiatura: Masayuki Suo
Cast: Ryo Kase (Teppei Kaneko), Asaka Seto (Riko Sudo, l’avvocatessa), Koji
Yamamoto (Tatsuo Saito, l’amico di Teppei), Masako Motai (Toyoko Kaneko, la
madre di Teppei), Koji Yakusho (Masayoshi Arakawa, capo avvocato)
Da Asianworld
Tokyo, Tappei Kaneko, un ragazzo in cerca di lavoro, viene accusato
ingiustamente da una quindicenne di aver commesso 痴漢 (Chikan –
Palpeggiamento). Dall’inizio alla fine, la sua vicenda giudiziaria.
Per noi Italiani, il reato di palpeggiamento non esiste neanche, essendo
annoverato nell’ambito della molestia o della molestia sessuale. Viene anche
da sorridere il solo pensare che commettere un atto del genere possa
letteralmente rovinare la vita di una persona. Se in Italia l’essere
pregiudicati può significare solo in qualche caso la preclusione ad alcuni
ambiti della società (ma come si vede al giorno d’oggi anche il premio di
una carriera politica prestigiosa), in Giappone significa la fine di ogni
rapporto sociale costruttivo, sia in termini di rapporti interpersonali, sia
in termini lavorativi e di reputazione (Tegami insegna). Da qui si può
capire innanzitutto il senso di questo film nel narrare una vicenda
giudiziaria derivante da un tale genere di reato, apparentemente lieve.
Il 痴漢 (Chikan – Palpeggiamento) è una pratica molto diffusa in Giappone. Gli
aggressori sono per la stragrande maggioranza di sesso maschile, ma si ha
notizia di alcuni aggressori di sesso femminile. L’aggressione si attua di
solito in luoghi affollati, preferibilmente treni, preferibilmente all’ora
di punta, e consiste nel semplice toccare la vittima in corrispondenza delle
sue parti intime. Vi sono diversi livelli di gravità nell'ambito di questo
reato, che consistono nell’effettivo punto di contatto della mano dell’aggressore:
ad esempio al di sopra o all’interno della biancheria intima. Le vittime,
come già detto per la maggioranza ragazze, sono estremamente restie a
reagire all’aggressione: questo deriva innanzitutto dalle peculiarità del
carattere e dell’educazione dell’individuo giapponese che, per la
maggioranza degli individui, consiste nel cercare di emergere dalla massa il
meno possibile: denunciare e reagire ad un aggressore all’interno di un
treno super-affollato significa non solo esporsi ad un rischio personale nei
confronti dell’aggressore, ma anche nel mettersi figurativamente su un
palcoscenico molto scomodo. Le compagnie ferroviarie giapponesi, per porre
rimedio al dilagare di questi fenomeni, sin dal 1912 hanno introdotto i
女性専用車両 (josei sen'yō sharyō – Vagoni per sole donne), chiamati in precedenza
花電車 (hana densha – flower trains): la JR se n’è accorta più tardi, iniziando
solo nel 2001. Queste carrozze speciali sono riservate alle donne e sono in
servizio principalmente nell ore di punta, quindi dall'inizio del servizio
fino alle 9:00 circa, la mattina, e dalle 17:00 alle 21:00 circa, la sera. L’estremo
affollamento dei treni, però, rende un posto su queste carrozze merce rara,
e il rimedio lungi dall’essere efficace. Il governo allora è corso ai
ripari, facendo in modo che fosse proprio la mentalità, soprattutto delle
forze di polizia e dei giudici, a cambiare: per questo attualmente vi è un
estremo accanimento da parte di queste istituzioni, nei confronti degli
aggressori e dei presunti aggressori, e la testimonianza di una vittima o
presunta tale è considerata alla stregua di prova determinante per l’accusa,
vista anche l’impossibilità nella maggior parte dei casi di rintracciare
prove certe dell’aggressione. Questo sitema malato ha portato a delle
aberrazioni impressionanti: è di pochi giorni fa la notizia dell'arresto di
una coppia, ad Osaka, che nelle ore di punta stazionava nei treni: lei
accusava un malcapitato di palpeggiamento, e lui nelle vicinanze la
supportava proponendosi come testimone: il malcapitato, conoscendo la
pessima situazione del sistema dal quale stava per venire giudicato,
accettava di buon grado la proposta di un ritiro della denuncia in cambio di
un’ingente somma di denaro. Questo genere di atti criminosi si sta
moltiplicando in maniera preoccupante.
E’ un film lungo, privo di qualsiasi particolarità scenografica o
fotografica, quasi come fosse un documentario, ed è pieno zeppo di dialoghi:
quasi 2000 sottotitoli per due ore e venti minuti di durata, e molti di
questi sono abbastanza lunghi a causa di dialoghi che sembrano lezioni
universitarie. La storia è fittizia ma rispecchia fedelmente la realtà. Le
riprese in stazione sono state effettuate presso la 府中駅 (Fuchū-eki -
Stazione di Fuchu), a Tokyo, con la gentile concessione della Keio che ha
prestato uno dei suoi treni, cammuffato come un convoglio della fittizia
compagnia ferroviaria Jyohoku; i nomi di stazione stessi sono fittizi. Non
si può dare un merito particolare al film né agli attori, ma è assolutamente
da premiare il CORAGGIO di aver portato alla luce le falle di un sistema
malato e corrotto. E’ importante che tutti sappiano cosa sta succedendo in
Giappone, sotto questo punto di vista.
Titolo Originale: それでもボクはやってない – Soredemo Boku Wa Yattenai
Genere: Giudiziario
Durata: 2h:23’:38”
Produzione: Giappone, 2006
Regia: Masayuki Suo
Sceneggiatura: Masayuki Suo
Cast: Ryo Kase (Teppei Kaneko), Asaka Seto (Riko Sudo, l’avvocatessa), Koji
Yamamoto (Tatsuo Saito, l’amico di Teppei), Masako Motai (Toyoko Kaneko, la
madre di Teppei), Koji Yakusho (Masayoshi Arakawa, capo avvocato)
Da Asianworld